Uno Chablis molto classico, con un ottimo equilibrio tra freschezza del frutto e sapidità minerale, fiori bianchi e conchiglia d’ostrica al naso, palato vibrante. E molto accessibile (intorno ai 15-17 euro la bottiglia quello dell’annata 2019). Godibilissimo già adesso, lo si potrà apprezzare senza problemi anche tra 3-4 anni.
Lo produce il Domaine des Malandes, che, negli ultimi anni, complice il cambio di generazione, che ha portato alla sua guida un agguerrito terzetto costituito dai figli di Lyne Marchive (prima Rottiers) Richard Rottiers e Amandine Marchive e Guénolé Breteaudeau, giovane enologa bretone proveniente dalle terre del Muscadet, sembra aver cambiato passo.
L’Envers de Valmur , come si legge in etichetta, sotto il nome, più in grande, dell’appellation Chablis, indica uno dei due “rovesci” del grand cru Valmur, che ne rappresenta il “diritto”, una specie di catino , con una forte pendenza, che raggiunge il 35%: il primo, quello nel quale si trova la parcella del Domaine des Malandes, si trova a nordovest, in direzione dell’altro grand cru Vaudésir; l’altro è invece la continuazione naturale del grand cru Les Clos .
Entrambi gli “Envers” sono classificati come village, ma mantengono una certa distinzione, e quello appena descritto è davvero di grande interesse per chi desidera bere un ottimo bianco della Borgogna senza dover richiedere un mutuo. Proviene da una parcella di 1.65 ha., che ha ormai superato i 50 anni (le date d’impianto sono dal 1966 al 1970). Il vino è vinificato e affina per il 70% in cuve inox, per il resto in demi-muid da 500 litri, considerata più adatta per un migliore equilibrio con il legno.
Ho apprezzato molto anche lo Chablis Vau de Vey della stessa annata 2019: un premier cru relativamente poco conosciuto perché raramente rivendicato in etichetta. Vau de Vey si trova sulla riva opposta del Serein, nel comune di Beine. Si tratta di una piccola valle molto fresca, anche a causa della sua esposizione ai venti del nord, abbandonata dopo la fillossera anche a causa della pendenza vertiginosa e della notevole difficoltà di lavorare la vigna. Le uve hanno bisogno di tempo per raggiungere la piena maturazione e danno vini piacevoli e accessibili anche subito, ma la cui struttura si rivela solo dopo alcuni anni, cinque-otto. Il Vau de Vey 2019 esibisce una notevole freschezza agrumata, è affilato e di purezza cristallina. All’olfatto, su un fondo decisamente marino, si avverte appena una lievissima nota boisé. Ricco e complesso il palato. Una bella sorpresa e un eccellente rapporto qualità/prezzo, visto che costa poco più di 20 euro. Da una vigna di 40 anni effettua la fermentazione alcolica a temperatura controllata per metà in cuve inox e metà in legno (principalmente demi-muid da 500 litri e in misura minore in piccoli fusti borgognoni non nuovi, fino a sei anni) restandovi per sei mesi. Dopo la malolattica, completa l’affinamento per 6-7 mesi ancora acciaio prima dell’imbottigliamento.
Il Domaine des Malandes trae origine da 7 ettari di vigne di André Tremblay, nonno di Richard e Amandine, un vigneron di La Chapelle Vaupeltegne, una piccola contrada di neppure 100 abitanti situata sulla rive gauche del Serein, tra Beine e Lignorelle, a nord di Chablis. Col ritiro della figlia, Lyne, nel 2017, Richard, che ha proprietà anche nel Beaujolais, a Moulin-à-vent (il suo Champ de Cour è di tutto rispetto), ha assunto la direzione del Domaine, occupandosi delle vigne, mentre la sorella Amandine cura la commercializzazione e la comunicazione. Dal 2006 Guénolé Breteandeau collabora per le vinificazioni.
Il Domaine comprende per circa la metà (15.96 ha.) vigne a Préhy, Chablis, Milly e La Chapelle Vaupelteigne , nelle quali produce Chablis, poco meno di 8 ettari in premiers crus (Vau de Vey, Côte de Léchet, Montmains, Fourchaume e Mont de Milieu e quasi un ettaro e mezzo nei grands crus Vaudésir e Les Clos, Poco meno di 4 ettari, tra Beine e Lignorelles, su suoli portlandiani, sono destinati alla produzione di Petit Chablis. Gli ettari di proprietà, condotti in modo biologico, sono poco più di 7, gli altri sono in fermage. Come Maucaillou nel Médoc, Malandes significa terre cattive (bad lands) , perché inadatte alle colture, ma non a quella della vite. Questo è un Domaine da seguire con attenzione.